argomento: Agenzia delle Entrate - DIRITTO TRIBUTARIO

Con le Risposte ad istanza di interpello dell’8 ottobre 2021, nn.  689 e 691, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito – in relazione, rispettivamente, ad una persona fisica e ad una società di persone – che la cessione da parte di società semplici di immobili detenuti da più di cinque anni e la successiva devoluzione ai soci, in sede di scioglimento della società, delle somme così ottenute non è soggetta a tassazione in capo a questi ultimi. Invero, la previsione di cui all’art. 20-bis, d.P.R. n. 917/1986, che dispone, richiamando il successivo art. 47, l’imponibilità in capo ai soci delle somme o del valore normale dei beni ricevuti in caso di liquidazione per la parte che eccede il costo fiscalmente riconosciuto delle quote detenute nella società, va necessariamente coordinata con le peculiarità delle società semplici, ove i redditi sono qualificati in ragione della loro fonte di produzione e imputati per trasparenza in capo ai soci. Ne deriva che la devoluzione in sede di liquidazione di redditi già definitivamente assoggettati a tassazione in capo alla società – perché esenti, soggetti ad imposta sostitutiva o a ritenuta alla fonte – è sempre neutrale, non determinando, data l’assenza di imposizione per trasparenza, una variazione, ex art. 68, co. 6, d.P.R. n. 917/1986, del costo fiscalmente riconosciuto della quota detenuta nella società.

I documenti sono reperibili al seguente link:

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/3844145/Risposta_691_08.10.2021.pdf/834287b7-4b94-0ccb-d1e2-027c0540c70f

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/3844145/Risposta_689_08.10.2021.pdf/bb324b10-ea06-ae80-16da-cd128ae88fa7