Il Nuovo Diritto delle SocietàISSN 2039-6880
G. Giappichelli Editore

17/01/2020 - La risposta negativa ad istanza di interpello disapplicativo è sempre impugnabile

argomento: Giurisprudenza - DIRITTO TRIBUTARIO

La Corte di Cassazione con l’ordinanza del 14 gennaio 2020, n. 425, ha affermato l’impugnabilità del diniego di interpello disapplicativo, nonostante questo non rientri negli atti autonomamente impugnabili espressamente previsti dall’art. 19, comma 1, D.lgs. 546/1992. Infatti, è ormai consolidata la possibilità di interpretare estensivamente il catalogo previsto dall’art. 19, anche alla luce della altrettanto riconosciuta facoltà di ricorrere al giudice tributario avverso tutti gli atti che portino a conoscenza del contribuente una ben precisa pretesa impositiva, motivata dalle ragioni di fatto e di diritto che la sostengono, senza necessità di attendere che la stessa sia inclusa in un atto esplicitamente impugnabile. Inoltre, il diniego di interpello disapplicativo ha degli effetti immediati lesivi degli interessi del destinatario, determinando l’applicazione di una norma sfavorevole prevista al fine di evitare comportamenti elusivi, e, quindi, fa già sorgere in capo a questo l’interesse ex art. 100 c.p.c. ad invocare la tutela giurisdizionale. Infine, la Corte ha confermato che l’impugnabilità della risposta negativa costituisce una mera facoltà, e, quindi, la sua mancanza non preclude ex art. 19, comma 3, la successiva impugnabilità dell’avviso di accertamento, non configurando ciò un doppio grado di tutela di merito, ma la semplice possibilità – anche in un’ottica di economia processuale – di impugnare due atti riferibili a due fasi differenti.