Il Nuovo Diritto delle SocietàISSN 2039-6880
G. Giappichelli Editore

13/06/2018 - Determinazione del pregiudizio patrimoniale da prosecuzione illecita dell’impresa

argomento: Giurisprudenza - DIRITTO COMMERCIALE

Nell’ambito di una controversia avviata dalla curatela di una s.r.l. al fine di ottenere il ristoro dei danni cagionati – tra gli altri – dagli amministratori e dai sindaci, il Tribunale di Milano, 21 dicembre 2017 si è pronunciato sulle modalità di determinazione del loro quantum, ribadendo, in primo luogo, che «l’onere della prova del danno è posto a carico dell’attore secondo i principi generali».

Per il Tribunale, «il pregiudizio patrimoniale da prosecuzione illecita dell’impresa per mancanza di continuità aziendale ben può essere determinato prendendo come base di computo le perdite emergenti dal conto economico strettamente inerenti alla gestione caratteristica». Queste ultime sono state determinate depurando la perdita di esercizio dalle «poste che non incidono sulla perdita di gestione», individuate negli ammortamenti («intesi quale posta essenzialmente contabile»), nelle svalutazioni (di una partecipazione, nello specifico) e nell’importo «imputato a interessi». L’ammontare così ottenuto ­– prosegue il Tribunale – deve essere «decurtato in ragione del periodo di gestione illecita» ed «ulteriormente ridotto […] in ragione dei presumibili costi che sarebbero stati comunque sopportati in costanza di liquidazione».