argomento: Giurisprudenza - DIRITTO FALLIMENTARE
La Corte di Appello di Napoli ha affermato – circa l’estensione della liquidazione giudiziale all’avvocato difensore di alcune società – che non può costituire prova presuntiva di esistenza di una supersocietà di fatto «la mera difesa giudiziale nel medesimo procedimento e in momenti diversi delle distinte società». Tutt’al più potrebbe costituire indizio «di un eventuale interesse di gruppo […] fra le società ma non necessariamente una prova di un esercizio in comune di una medesima attività economica fra le stesse e né tanto meno una prova della qualità di socio di fatto eventualmente rivestita da detto avvocato». Si tratta, infatti, «di una mera attività professionale espletata su incarichi ricevuti di volta in volta dalle dette distinte società, difettando nel caso de quo la risultanza di rilevanti elementi tali da evidenziare o ingenerare nei terzi la convinzione della esistenza di un eventuale diretto e sostanziale interesse di detto avvocato […] rispetto ai risultati economici» che sarebbero potuti derivare in capo alle predette società e agli esiti della procedura esecutiva.
La sentenza della Corte di Appello di Napoli dell’8 novembre 2024 è disponibile sul sito www.ilcaso.it al seguente link: