argomento: Giurisprudenza - DIRITTO TRIBUTARIO
Con sentenza del 27 ottobre 2022, n. 31878, la Corte di Cassazione ha statuito che l'art. 7, co. 5-bis, D.Lgs. n. 546/1992, introdotto con la Legge n. 130/2022, “non stabilisce un onere probatorio diverso o più gravoso rispetto ai principi già vigenti in materia”. Nel caso di specie – avente ad oggetto una frode IVA per operazioni soggettivamente inesistenti –, la Corte Suprema ha cassato la sentenza impugnata per non aver tenuto conto della circostanza che, a fronte del complesso quadro indiziario fornito dall'Ufficio, la contribuente non avesse assolto “[al]l'onere di dimostrare la propria buona fede, cioè che […] i comportamenti posti in essere integrassero l'ordinaria diligenza richiesta ad un operatore commerciale accorto”.
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