- Relazione tenuta al Convegno svoltosi il 1° aprile 2016 presso l’Università Federico II di Napoli sul tema “Il diritto commerciale nella società dell’informazione” in occasione della consegna degli Scritti in onore di Ermanno Bocchini. La relazione è già stata pubblicata nel volume “Diritto commerciale nella società dell’informazione”, Esi, 2018. -
Nel quadro di una ricostruzione del pensiero della Scuola economica scozzese e della Scuola napoletana, l’Autore sottolinea il rilievo della visione di Ermanno Bocchini per cui il diritto dell’economia e l’economia dell’informazione possono trovare un reciproco accordo per eliminare le asimmetrie informative.
Scottish Economic School and Neapolitan School as compared to the information theory of Ermanno Bocchini After the explanation of the theory of the Scottish Economic School and the Neapolitan School, the Author highlight the vision of Ermanno Bocchini who consider that an accord between economic law and economic information could be delete the information asymmetries.
1 - Mi associo ai ringraziamenti per l’invito a partecipare ai festeggiamenti per Ermanno Bocchini, Collega di lungo corso con cui più volte si sono scambiate esperienze e valutazioni.
Da economista occorre dire che Bocchini è sicuramente il giurista con cui si sono condivisi maggiori scambi, suggestioni e stimoli particolarmente interessanti.
L’economia bancaria è il terreno per eccellenza delle asimmetrie informative (Stiglitz), delle teorie, per certi aspetti, anche avventurose per le conseguenze e le prescrizioni, dell’azzardo morale e della selezione avversa.
Il tema della regolazione e, quindi, dell’autorità da cui essa promana per tradizione o per moral suasion o sempre più per regolamenti molto complicati, fluidi ed in evoluzione che sono somministrati agli operatori, è al centro della trattazione di cui ci si occupa e ciò porta, naturalmente, a confrontarsi da economista con il diritto. E la logica che sta dietro a queste regole che, tuttavia, non è puramente economica, ma necessita di un richiamo – come già accennato dal prof. Terranova – al problema etico che oggi è di gran moda, ma che nella sostanza è sempre stato nel retroterra di qualsiasi regolazione.
2 –Gli aspetti dell’utilità, efficienza ed etica sono sempre stati ritenuti non scindibili, laddove gli economisti, invece, tendono a separare l’etica perché ritenuta pertinente ad altro. Gli economisti, infatti, studiano l’efficienza e l’ottimo, date certe regole.
Questo è il punto di interesse su cui si vuole provare a ragionare nel prosieguo di questa relazione.
Per l’economia non esiste un problema dell’informazione. L’economia walrasiana si basa sulla perfetta informazione. Pertanto quando si parla dell’ottimo, dell’efficienza, dei teoremi di Arrow ecc., si ci riferisce ad un sistema ad informazione completa dove non ci possono essere asimmetrie o addirittura dove può non esserci un funzione sociale di utilità. La regolazione, invece, implica una funzione sociale di utilità.
Quindi, quando si parla di equilibrio – intendendosi l’equilibrio generale – ci si riferisce a qualcosa che non ha nulla a che fare geneticamente con le regole e col diritto, che sono solo presupposte. Ermanno Bocchini denunzia questo errore metodologico fondamentale del pensiero economico neoclassico nella relazione tra l’economia e il diritto. Il diritto non è una esternalità, ma concorre a formare il mercato. Economia e Diritto – ci dice Ermanno – si riferiscono ad una produzione congiunta e, pertanto, il mercato non è una scissione ex post per cui da regole giuridiche nasce l’equilibrio del mercato.
Il tema è complesso ed il concetto di equilibrio sfugge all’individuazione in una definizione [continua..]