Quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario dell’ASEAN, Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico, che si occupa di migliorare la cooperazione e lo sviluppo economico dei dieci paesi membri siti nel Sud-Est asiatico. L’Autore analizza la storia dell’ASEAN e i suoi obiettivi futuri.
The Variety and complexity of South East Asia, driver of world’s growth This year marks the 50th anniversary of ASEAN, an intergovernmental association which helped build cooperation and boost economic growth of its ten-member countries. The origin of ASEAN was deeply connected to the settlement of territorial disputes among its future member states and the aim to play a major role in the global politics.
50 years later, ASEAN represents one of the fastest developing regions of the world, and a recipient of some of the highest FDIs per year. Nevertheless, the political challenges ahead are significant – in particular, the increasing assertiveness of the People’s Republic of China in the South China Sea forces ASEAN to acquire more centrality in the region’s political scenario. On top of this, ASEAN should be able to address the economical shift towards a 4.0 stage of development. Increasing investments in infrastructure and a higher level of education may enable ASEAN to lead the way in the next decades.
Sommario:
1. Le celebrazioni per il cinquantenario dell’ASEAN – 2. Differenze e similutidini di una regione che ha sviluppato un autonomo modello di integrazione – 3. La creazione dell’ASEAN – 4. Il futuro dell’ASEAN: sue prospettive economiche ed istituzionali – 5. Brevi note conclusive.
1. Le celebrazioni per il cinquantenario dell’ASEAN
In questi mesi si susseguono le ricorrenze – talora soltanto celebrative, talora connotate da nuove iniziative politiche – a proposito del cinquantesimo anniversario dell’ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico).
In questa seconda categoria si inserisce l’ultimo vertice dell’ASEAN (il trentunesimo dalla sua fondazione), tenutosi a Manila (Le Filippine) e a cui ha partecipato anche il Presidente degli Stati Uniti, impegnato nelle scorse settimane in un lungo tour asiatico.
Un segnale politico di rinnovamento è stato lanciato dal Presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, che ha proposto di affiancare ai precedenti pilastri della politica ASEAN – consultation, consensus e cooperation – tre nuove “C”: community, connectivity e centrality.
La community indica l’intenzione dei paesi ASEAN di risolvere nuove sfide come una comunità, affrontando i probemi insieme per assicurare uno sviluppo sostenibile all’intera regione.
La connectivity riguarda soprattutto la comunicazione e la circolazione di lavoratori e merci all’interno dell’ASEAN, anche tramite un maggior sviluppo infrastrutturale – da qui, gli investimenti previsti dalle singole nazioni ASEAN e l’integrazione con la Belt and Road Initiative (BRI) promossa dal Governo cinese anche verso il Sud-Est Asiatico (il c.d. East-West Economic Corridor) –.
Infine, la centrality, sia dal punto di vista politico, sia da quello strategico-internazionale. Ritengo che l’ultimo summit ASEAN sia già stato un primo esempio della centrality che questa associazione potrebbe svolgere in futuro, in particolare se le tensioni geopolitiche tra le potenze egemoni nel Pacifico – gli Stati Uniti, la Cina, il Giappone e la Corea del Sud – dovessero acuirsi.
2. Differenze e similitudini di una regione che ha sviluppato un autonomo modello di integrazione
Innanzitutto, la collocazione geografica sin dal nome contraddistingue l’ASEAN.
Molti possono essere i numeri e le statistiche con cui individuare l’ascesa di quell’area geografica conosciuta come Sud-Est Asiatico. Ad esempio, nel corso del 2016, il Sud-Est Asiatico nel complesso ha superato il PIL dell’India, divenendo il terzo maggiore mercato asiatico, alle spalle di Cina e Giappone.
In genere, la crescita economica delle singole nazioni situate nel Sud-Est Asiatico riflette il rispettivo stadio di sviluppo; è, quindi, naturale che taluni paesi abbiano un tasso di crescita maggiore di [continua..]