L’Autore condivide la soluzione del Tribunale di Roma, ispirata al giusto compromesso tra la valutazione dei costi professionali e dei tempi processuali e, in mancanza di requisiti minimi della domanda, e la tutela dei creditori, proprio in osservanza del dato normativo valutato nel suo complesso. Infatti, sia l’inesistenza di una contraria regola giuridica e sia l’inesistenza di una qualche utilità impongono, in alcuni casi ossia laddove i fatti sconfessano ogni prognosi futura, una seria riflessione sull’applicazione formalistica della legge. Infine, l’autore critica la pronuncia della Corte capitolina sulle conseguenze processuali da essa generate.
The Author shares the decision issued by the Court of Rome, inspired to the compromise between an evaluation of the costs as well as the time of the proceedings and the creditors’ protection, considering the legal provision in its whole meaning. In some cases the lack of an adverse legal provision and the lack of any utility, requires a serious reflection about the law’s formal application. The Author criticizes the decision issued by the Court of Rome in the light of the procedural consequences that it generated.