La Cina e l’India, il dragone e l’elefante, sono due realtà con qualche aspetto in comune ma profondamente differenti. L’Autore, dopo aver illustrato i principali fatti storici della crescita economica di Cina ed India, analizza il diverso livello di sviluppo di Cina ed India e le future prospettive di crescita.
The Dragon and the Elephant China and India, the dragon and the elephant, two gigantic realities with something in common but yet a world apart. Two once sleeping giants, now bound to rule the world within the next decades. Over two billion people with literally hundreds of languages and dialects, different religions, customs and traditions, all combined into a heterogeneous melting pot. China and India face very different challenge in the quest to become the next world powerhouse. In this article, The Author briefly analyzes all the major obstacles the leaders of these two countries shall overcome in the next years. The opportunities but and also the threats that could undermine their ambitious plan to emerge as world leading countries.
Sommario:
1. Lo sviluppo economico di Cina ed India – 2. Il Dragone Cinese – 3. L’Elefante Indiano – 4. India e Cina: similitudini e differenze – 5. Future prospettive di sviluppo per i due giganti asiatici – 6. La mia esperienza come manager espatriato in Cina ed India – 7. Conclusioni.
1. Lo sviluppo economico di Cina ed India
Fino a qualche tempo fa, parlando di Asia il pensiero correva per primo alla Cina e solo più recentemente all’India. Due power house economiche mondiali già durante il diciannovesimo secolo, che hanno attraversato nel corso degli ultimi duecento anni profonde trasformazioni e nel caso della Cina sanguinose rivoluzioni e guerre civili.
Oggi questi due giganti sono tornati nuovamente ad affacciarsi nell’arena geopolitica mondiale, questa volta però entrambe con un ruolo da assolute protagoniste.
India e Cina con i loro impressionanti dati numerici rappresentano ormai nell’immaginario collettivo sinonimo di sviluppo economico, con tassi di crescita senza precedenti almeno a partire dall’anno 2000.
Fabbriche senza fine, distese di nuovi complessi residenziali, infrastrutture avveniristiche costituiscono solo parte di questo corollario, ma soprattutto un enorme mercato formato da oltre 2 miliardi di persone delle quali alcune centinaia di milioni in grado di poter godere di un potere di spesa equivalente a quello dei più ricchi paesi occidentali.
Non ci possiamo affatto stupire quindi, se specialmente nel caso della Cina, dopo la sua adesione al WTO nel 2001, entrambi i paesi siano diventati importanti, fondamentali nella politica di espansione delle principali multinazionali americane ed europee.
La legge dei grandi numeri imponeva di dover essere presenti. Piccole percentuali di mercato in India o Cina rappresentavano potenzialmente in valore assoluto valori enormi che non potevano essere ignorate ulteriormente.
Iniziava cosi, a partire dagli anni duemila una vera e propria corsa ad accaparrarsi mercati che promettevano sulla carta grandi risultati, ma che al contempo, necessitavano di investimenti altrettanto importanti.
Vi era poi anche il problema per le multinazionali di poter inviare manager preparati e pronti ad un impatto non certo facile sia dal punto di vista culturale che lavorativo.
Laddove il reddito medio in Cina e India rimane basso, la loro impressionante crescita economica e l’enorme popolazione le ha rese due potenze mondiali di straordinaria importanza, le cui economie di scala sono superate solamente da quella degli Stati Uniti. Così, anche se una grossa fetta della loro popolazione rimane in uno stato di povertà, le economie di Cina ed India sono del tutto integrate all’interno del mercato mondiale e degli scambi finanziari, rendendo lo sviluppo di questi due paesi di fondamentale importanza per il mantenimento di uno scenario internazionale pacifico durante il Ventunesimo [continua..]