Il Nuovo Diritto delle SocietàISSN 2039-6880
G. Giappichelli Editore

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Questioni in tema di fiscalità della gestione iniziale della crisi (di Adriana Salvati, Professore associato di diritto tributario presso l'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli)


Il saggio esamina gli aspetti fiscali della gestione iniziale della crisi nel contesto del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, con particolare riguardo agli strumenti di nuova finanza. La disciplina è frammentaria e disomogenea e carente di rilevanti incentivi alla continuazione dell’attività di impresa.

Initial crisis management tax issues

The essay examines the fiscal aspects of initial crisis management in the context of the Corporate Crisis and Insolvency Code, with regard to new financial instruments. The framework is fragmented and uneven and lacks significant incentives to continue business.

1. Aporie normative della disciplina tributaria connessa alle proce­dure concorsuali Come noto, l’individuazione degli aspetti fiscali concernenti le procedure concorsuali sconta la mancanza di una sistematica ricostruzione dei relativi rapporti in un lacunoso impianto normativo che non prevede specifiche disposizioni, ma solo adattamenti di quelle ordinarie [1]. Ed infatti, il legislatore tributario, nel tempo e in adesione alle diverse riforme delle suddette procedure, ha adottato differenti regole di determinazione del reddito e tanto nell’intento di superare l’impedimento o il disincentivo fiscale e favorire gli altri creditori concorsuali, e, più di recente, la conservazione dell’attività di impresa. È in quest’ottica che, ad esempio, la transazione fiscale può essere ricondotta ad istituto di raccordo tra procedure concorsuali e diritto tributario [2]: in altri termini, la disciplina tributaria ha dovuto necessariamente adeguarsi alla tendenza generalizzata verso una maggiore “privatizzazione” della gestione dell’in­solvenza, come reso evidente dall’introduzione, per la composizione negoziata della crisi, di un’esclusione, ai fini dell’assoggetta­mento ad imposizione reddituale, delle plusvalenze e sopravvenienze derivanti dalla cessione dei beni o dal mancato pagamento dei debiti. Le diverse aporie ricostruttive connesse all’eterogeneità delle tematiche fiscali attinenti alle procedure concorsuali e alla frammentazione normativa rendono complessa la ricostruzione degli aspetti tributari delle suddette procedure, sicché occorre procedere non in maniera sistematica, ma analitica [3]. Di qui la necessità di concentrarsi nell’esame delle regole tributarie connesse a taluni aspetti, coinvolgenti anche gli strumenti di nuova finanza, al di fuori di uno schema generale della fiscalità delle procedure per la gestione della crisi di impresa. E tanto tenendo presente che il sistema fiscale ha una chiara incidenza sul finanziamento delle imprese, in generale, e di quelle in crisi, in particolare: la fiscalità può determinare certamente la forma del fi­nan­zia­mento, oltre che la relativa entità, sicché il trattamento tributario può incidere sul­l’op­portunità o meno dell’investimento e sul relativo costo [4]. Ecco allora che la verifica degli aspetti fiscali della gestione iniziale della crisi e degli strumenti di nuova finanza, nel quadro degli strumenti pre­con­cor­suali di risanamento dell’impresa, postula necessariamente una lettura delle norme orientata dalla ratio degli istituti delineati dal Codice della Crisi d’Im­presa e dell’Insolvenza di cui al d.lgs n. 14/2019 (di seguito CCII). Come noto, la nuova disciplina, come riformata anche dal d.lgs n. 147/2020, attua la [continua..]

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